fratellimiraglia

Georges Feydeau


Georges Feydeau

SARTO PER SIGNORA

Possiamo sicuramente affermare che i casi esposti da Feydeau nelle sue commedie hanno la logica della realtà e, contemporaneamente, il tempo esatto e convenzionale delle opere d’arte; egli non ha bisogno di punti d’appoggio, di scenette preparatorie, di domestici che spiegano l’antefatto o almeno ci aiutano a comprendere il carattere dei loro padroni. No, le commedie di Feydeau hanno davvero la progressione, la forza, la violenza e persino l’ineluttabile fatalità delle tragedie. Fatalità che non ci fa soffocare dall’orrore, come vuole ogni tragedia che si rispetti; davanti a Feydeau si resta sì soffocati ma dalle risate. Egli ci mette di fronte ad un universo meraviglioso, dove un’assurdità riesce a crearne altre, tutte intrise di una sfrenata fantasia comica che contribuisce a rendercele accettabili. Feydeau è maestro insuperabile nel creare una comicità irresistibile partendo da situazioni e personaggi da “interno” familiare. Cosa che puntualmente riscontriamo in quello che fu il suo primo grande successo: SARTO PER SIGNORA (1887).

Si parte anche in questo caso da una situazione che racchiude uno o più malintesi, raccontando in termini buffoneschi i pericoli che incombono sulla vita di coppia, presentando una gentile signora, Yvonne, che si ritiene a ragione o a torto, non ha la minima importanza, tradita dal marito, Moulineaux.

Che fare? Ripagare il marito con la stessa moneta? Chiedere aiuto e consiglio ai genitori, ai parenti, agli amici? Forse è la soluzione migliore, e così facendo Feydeau ha la possibilità di regalarci una serie di personaggi stupendamente delineati nel voler da principio ergersi a tenaci sostenitori della pubblica morale, per rivelarsi in seguito nella loro vera natura (cedere alla prima occasione) attraverso uno strepitoso gioco di scambio di coppie che, come sempre avviene in Feydeau, rimane solo nelle intenzioni.

Una serie di immagini una più spassosa dell’altra dove i presunti amanti, il suddetto Moulineaux e la seducente Susanna, lo spaesato signor Aubin e la frizzante signora Rosa, i presunti traditi come il simpaticissimo signor Bassinet, mogli spaventosamente autoritarie, mariti ridotti a vittime e persino quelli che non c’entrano niente, daranno vita all’eterno gioco del piacevole “inferno” familiare.