fratellimiraglia

Carlo Goldoni


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LE SMANIE PER LA VILLEGGIATURA

E’ una delle migliori opere del Goldoni (1761) che, attraverso l’aspetto comico della trama, ci presenta uno spaccato di vita borghese dell’epoca unico e irripetibile. Caratteri ben delineati, situazioni e rapporti sociali, perbenismo e opportunismo, emergono piano piano durante lo svolgimento della commedia e ne fanno la struttura portante. Lo spettatore non potrà fare a meno di notare che, nonostante siano passati più di due secoli, i triboli per la villeggiatura sono simili a quelli dei giorni nostri.

Filippo, uomo di una certa età, molto allegro, molto affabile, si compiace di mettere a parte dei suoi beni i suoi amici. Possiede una villa a Montenero, vicino Livorno, ed è solito trascorrervi la bella stagione con Giacinta, sua figliola. Riceve molti amici e tiene tavola imbandita. Leonardo, che pur disponendo di modeste fortune vorrebbe figurare come gli altri, ha preso in affitto una casa a Montenero, a poca distanza da quella di Filippo, e vuol met-tersi in gara col vicino. Egli ha una sorella, Vittoria, viziata e irresponsabile nella sua vanità, che per l’imminente villeggiatura attende un abito all’ultima moda detto mariage,in francese. Il sarto non lo consegna perché creditore di troppi servizi e Vittoria non vuole partire. Leonardo si è impegnato a partire con Giacinta di cui è innamorato e che spera di sposare tanto più che la fanciulla ha una ricca dote. Giacinta non è innamorata di Leonardo e non si sente, col matrimonio, di rinunciare ad una certa indipendenza.

Le cose si complicano perché un altro giovane, Guglielmo, di buona famiglia, è in-namorato di Giacinta e, tenendo segreta la sua fiamma, guadagna l’amicizia del padre che lo invita a Montenero. Anche Leonardo è stato invitato sulla stessa carrozza e si ingelosisce di Guglielmo. Prega un amico di Filippo, Fulgenzio, di proporlo come marito tanto più che la presenza di Guglielmo in villa potrebbe far nascere delle dicerie. Giacinta, accortasi delle mire di Leonardo, si incontra con Vittoria, la sua cara amica, e ne nasce una scena spassosa, un quadro dipinto al vero della gelosia femminile e dell’antipatia mascherata. La rivalità tra Leonardo e Guglielmo dà modo a Giacinta di prendere in mano la situazione e chiarire la sua posizione affettiva.

Partono tutti per la villeggiatura, anche Guglielmo che sa soffrire in silenzio e attendere il momento favorevole e proprio la villeggiatura gliene offre l’occasione e lui sa approfittarne. Infatti provoca la gelosia di Leonardo e si inserisce nella vicenda come uno dei principali personaggi. Viene mortificata la baldanza di Giacinta, la follia di Filippo, che si indebita, è derisa, gli eccessi di spese per le villeggiature provati.

Ci vorrà l’intervento della zia Sabina, e soprattutto dello zio Bernardino, per rimet-tere a posto le cose, per confermare i matrimoni già stabiliti e tenere fede alla “parola d’onore”.

Una delle poche commedie del Goldoni dove non trionfano soltanto l’amore e l’amicizia ma anche tutte le convenzioni sociali della sua epoca.

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